Politica

La pandemia della sorveglianza

La Pandemia della Sorveglianza. Quanti sono questi occhi? Dove sono questi occhi? Fino a dove ci scrutano? Quali abissi della nostra anima possono esplorare? Quanto sono invadenti, pervadenti e sottili questi occhi? Siamo sicuri di aver compreso fino anche punto si spingono? Soprattutto abbiano compreso quanto sia pericolosa questa deriva? David Lyon da grande sociologo ed esperto dei sistemi di sorveglianza ha colto in pieno il punto nevralgico della vicenda: più che la proliferazione di una sorveglianza pandemica, c’è stata una vera e propria “pandemia della sorveglianza”. Il mantra dei nostri tempi è il “tecno-sulozionismo”, la fede cieca nella tecnologia e nel suo potere taumaturgico, al limite del magico e questa cieca fede nell’accumulazione di dati che il Professor Lyon definisce col termine di “datismo”. La Pandemia si è trasformata per il Professore nell’ennesima opportunità per applicare il paradigma della Shock Economy, giocando sulla paura delle masse per giustificare l’implementazione dei sistemi di sorveglianza, che rischiano di rimanere in funzione per altri scopi come successe 22 anni addietro con la catastrofe delle Torri Gemelle. Fu introdotto il Patrioct Act, che sopravvive ancora oggi a distanze di quattro lustri e più. La Pandemia ci ha fatto ricordare a tutti quanto sia onnipresente e pervasivo il controllo che attraverso le tecnologie digitali i governi possono esercitare sulla cittadinanza e quanto l’alleanza sul modello del partneriato pubblico-privato tra big tech e governi sia potente e prepotente.

Politica

Agricoltura pericolosa per il clima: la fiction dei cambiamenti climatici prende il posto della pandemia

John Kerry, membro di rilievo del Deep State, dichiara ufficialmente guerra all’Umanità: «L’agricoltura contribuisce al 33% emissioni del pianeta, non possiamo arrivare a zero a meno che l’agricoltura non sia parte della soluzione»

Prossima mossa quindi? Carta della carestia indotta.

In attesa che un bravo psichiatra lo prenda sotto la sua ala protettiva, ragioniamo sui punti salienti del suo folle discorso.

– L’agricoltura contribuisce per il 33% al riscaldamento globale
– Non potremo mai arrivare ad emissioni zero senza fermare la produzione agricola (diranno che c’è sempre la carne sintetica ed i gustosissimi grilli)
– Se non fermiamo la produzione agricola, 600 milioni di persone moriranno di fame a causa del riscaldamento globale
– Sottolinea e si lamenta che siamo oltre 8 miliardi di persone
– Ad un certo punto dice che è la scienza (sempre quella con la acca finale, e ovviamente sul loro libro paga), a dirci che dobbiamo fare tutti questi sacrifici, altrimenti ci saranno queste drammatiche conseguenze. Solito copione già visto con il virus mai isolato
– Ultima cosa che dice, è che tutto era già previsto, ma che sta accadendo molto più velocemente di quanto avevano calcolato

Come scritto in tempi non sospetti, la fretta che hanno di completare il piano, è ormai evidente e palese. Cambiamenti così radicali, per poter andare a buon fine, necessitano di decenni.
Non per altro, hanno bisogno di una emergenza continua, altrimenti il giochino non può continuare.

Questi personaggi non solo non fanno paura: ormai possono fare solo cabaret.
Per quale motivo?

La carta che si sono giocati con la fanta-pandemia ha fatto risvegliare milioni di persone nel mondo, che adesso non solo guardano come prima, finalmente vedono.

Per essere maggiormente comprensibili useremo una metafora.
Se prima il Deep State faceva le mosse con la luce della stanza spenta, adesso è accesa e si vedono tutti i movimenti ed i protagonisti.

Si vedono, principalmente, criminali da arrestare.

Politica

La citta’ dei 15 minuti: il lookdown climatico si chiama cosi’

l progetto è stato intitolato “La città dei 15 minuti”. Il concetto è emerso, per la prima volta nel 1923, in un concorso nazionale di architettura svolto a Chicago. L’ urbanista della Sorbona di Parigi, Carlos Moreno, lo ha teorizzato nel 2016. Il tema è tornato recentemente di stretta attualità grazie alla spinta del Forum Economico Mondiale, che punta a cronicizzare le misure restrittive introdotte durante la pandemia, provocata dal Coronavirus, nonostante la sua cessazione sancita dall’Organizzazione mondiale della sanità. L’iniziativa è stata propagandata, in chiave green, come la possibilità di recarsi comodamente in qualunque luogo in un quarto d’ora dalla propria abitazione, a piedi o in bicicletta, risolvendo rapidamente qualsiasi necessità. Punta a coinvolgere non solo la capitale francese, ma anche altre località tra le quali Buenos Aires, Barcellona e Milano.

Politica

In Emilia arrivano i vaccini: nessuna traccia dell’ esercito

Il Dr. Montanari chiude in anticipo la mini-serie sul siero anti-Tetano: «il Tetano è una malattia rara e curabilissima. Per potersi infettare bisogna mettere una parte del corpo, lievemente ferita, nelle feci di alcuni animali (bovini, equini, caprini)»

Solito copione visto con la fiction del mai isolato SARS-CoV-2: firma del consenso informato e potente spinta coordinata da parte di Media e virostar, per inoculare un altro siero, questa volta è il turno del Tetano.

La firma del Consenso Informato rappresenta lo scarico della responsabilità in caso di effetti avversi da parte dello Stato, che passa quindi interamente al cittadino.
Già questo indica un fatto inoppugnabile: questi farmaci quantomeno non sono sicuri.

Sulla presenza di “materiale esogeno” (grafene), per usare le parole di quelli che parlano bene, non possiamo metterci la mano sul fuoco, ma sono in molti a scommetterci tutto.
D’altronde, l’ordine è quello di inoculare più grafene possibile alla popolazione.

Il Dr. Montanari smonta la solita narrazione arlecchinesca e fa già terminare la mini-serie del vaccino Anti-tetano.

Restiamo in attesa del prossimo intruglio magico.
Stupiteci.

Integrale: Canale Italia

(https://www.youtube.com/watch?v=eUi99lbwvqw)”Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultra-vivaci, ma noi siamo scienza, non fantascienza” – Spot commerciale anni ’80

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La scomparsa dei popoli

I popoli non hanno più voce, non si riporta ciò che pensano; nella società dell’immagine sono stati sostituiti dall’Isola dei Famosi e dai programmi affini. Non sono più un soggetto politico, sono plebe che è scomparsa dall’interesse pubblico. Una democrazia senza popolo, dunque,  al suo posto vip e personaggi famosi. Sono i nuovi cattivi maestri a cui i popoli ipnotizzati devono guardare, devono ripetere le gesta erotiche ed imitare linguaggi e vestiario.

LA SCOMPARSA DEI POPOLI (http://www.linterferenza.info/attpol/la-scomparsa-dei-popoli)

Cosa pensano il popolo ucraino e russo di questa orrida guerra, non lo sappiamo, anche il popolo italiano, come tutti i popoli europei, è costretto al silenzio. L’opinione dei popoli conta, solo se in accordo con i desideri e i disegni dell’oligarchia trasversale e globale. La nostra è una democrazia in cui manca l’essenziale: il popolo. 

I leader parlano per i popoli, usano la parola “popolo” per autolegittimarsi. La violenza è, dunque, stratificata e strutturale, si allarga e avvolge i popoli per ridurli al silenzio. Hanno il compito di applaudire e votare senza conoscere. Sono solo pubblico per lo spettacolo sempre eguale che si ripete senza mai interrompersi. Devono abituarsi alla passività.

L’obiettivo finale della perversa democrazia delle oligarchie è porre in atto la paideia della passività. I popoli addomesticati al silenzio e al nuovo oppio devono accettare il rischio atomico e la guerra come fossero fenomeni naturali a cui ci si deve adeguare.

Se la guerra in Ucraina passa, e al di là del risultato, i Signori e le Signore del mondo restano nel loro inalterato potere, avranno la certezza che l’esperimento è riuscito. I popoli sono scomparsi, non hanno identità, non hanno pensieri, sono solo carne da cannone da usare all’occorrenza, sono il piedistallo su cui i Signori e le Signore del mondo affondano il loro dominio.

Politica

Milano e’ una citta’ pericolosa

Vivere a Milano e’ come vivere nel far west. Le cronache nere milanesi ci riportano spesso notizie di : rapine, scippo, aggressioni, furti e violenze sessuali .oltre a risse .I quartieri piu’ gettonati per la criminalita’ sono i seguenti : Lorenteggio, Corso Como (furti-violenze sessuali)Quarto Oggiaro, Via Padova e anche il centro storico. Nonostante le forze dell’ ordino continuino a rassicurare i cittadini , l’ impressione e’ che la citta’ di Milano sia in mano alla malavita e che gli sforzi delle  forze dell’ ordine siano inutili.  Qualche mese fa sono stati pubblicati dei dati che lasciano i cittadini in preda all’ agoscia:

 Infatti Milano e’ la  città italiana dove avvengono più reati. Il capoluogo lombardo registra 5.985 reati all’anno ogni 100.000 abitanti, battendo in classifica Rimini e Torino (seconda e terza in classifica), nonché città come Roma, Napoli e Palermo. E malgrado complessivamente i delitti diminuiscano negli anni –l’Italia, in generale, è sempre più sicura – questo non vale per reati comuni come scippi e rapine, che nel 2022 sono aumentati rispettivamente del 18 e 24 per cento.

Detto questo, avere il maggiore numero di reati denunciati non significa avere il maggiore numero di reati realmente commessi: in molte città la popolazione è più omertosa e non denuncia. Eppure, il problema esiste e si riflette sui numeri. 

Questa classifica penalizza il turismo che e’ un fattore importante per il PIL del nostro paese, sono numerosi infatti i furti con destrezza (portafoglio. telefonini crt) denunciati da turisti stranieri in visita nel nostro paese da parte di  Rom, che avvengono prevalentemente in metropolitana ed in luoghi molto affollati della capitale lombarda.

Politica

Salari non aumentano da tren’anni italiani sempre piu’ poveri

L’ Italia è da sempre un Paese straordinario, in grado di stupirci in qualsiasi momento: lo sappiamo noi italiani, lo sa l’Europa e lo sa tutto il mondo!

Si rimane a bocca aperta di fronte alla maestosità del Colosseo, oppure ammirando una delle tante coste con acque limpide e cristalline, o davanti alle Cinque Terre…

Si rimane a bocca aperta anche davanti al grafico dell’aumento degli stipendi dal 1990 al 2020.

 

Sorprendente, non è vero?

Oltre al danno anche la beffa: non solo siamo ultimi nella lista degli aumenti salariali, ma abbiamo anche un dato che è in negativo!

Sai che cosa significa questo ? Siamo l’unico Stato europeo ad avere avuto una diminuzione degli stipendi negli ultimi 30 anni.

Cosa significa?

Per farla breve, gli italiani hanno perso il 30% di potere d’acquisto rispetto a Francia e Germania, senza considerare la battaglia aperta da decenni contro l’inflazione, che come un tarlo rosicchia i nostri risparmi.

L’ Europa e l’ euro ci stanno distruggendo!!!