Immobiliare

Il nuovo scalo Farini firmato Coima

A quasi sette anni dalla sottoscrizione dell’Accordo di programma per la riqualificazione dei sette ex scali ferroviari milanesi tra Fs Sistemi Urbani, Comune e Regione, parte il lancio della procedura di vendita dell’ex scalo Farini e, in parallelo, dell’ex scalo San Cristoforo, aree che ammontano complessivamente a 360 mila metri quadrati di superficie lorda. L’operazione è stata presentata ieri mattina in uno degli antichi magazzini dello scalo Farini, la cui costruzione risale al 1921 e in cui sarà collocata la nuova sede dell’Accademia di Brera e il limitrofo studentato.Ma ieri il focus era sul terreno esterno alla nuova Brera, un’area dove sorgeranno case in edilizia libera e sociale e un parco lineare di oltre 30 ettari: il 65% dello scalo Farini è destinato al verde pubblico. Nel 2018 il concorso per il masterplan dell’area è stato vinto dal progetto “Agenti Climatici’’ del team Oma e Laboratorio Permanente. Adesso si passa alla fase successiva dell’operazione. L’amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani Umberto Lebruto spiega che “la vendita degli scali Farini e San Cristoforo si articolerà in tre fasi. La chiusura della cessione e la scelta dell’operatore immobiliare avverranno entro fine anno. La fine dei lavori? Entro dieci anni”.

Tempi lunghi , perché l’operazione è complessa. Oltre alla bonifica dei terreni, infatti, è necessario lo spostamento della linea ferroviaria Milano-Varese. Lebruto afferma che “l’obiettivo è realizzare un quartiere innovativo, che guardi all’inclusione e alla sostenibilità ambientale”.

Scalo Farini è l’ultimo tassello in centro città su cui i privati potranno investire per un’operazione di sviluppo immobiliare (San Cristoforo rimarrà a verde): “La stima dell’incasso dalla vendita dell’area? Per ora non c’è, i valori di mercato cambiano sensibilmente – prende tempo l’ad di Fs Sistemi Urbani –. L’ex scalo di Porta Romana è stato venduto l’anno scorso per più di mille euro a metro quadrato di slp (superficie lorda a pavimento).

I soldi che entreranno nelle casse di Fs con la vendita dello scalo Farini saranno un tesoretto da investire su altre infrastrutture ferroviarie a Milano: di sicuro 50 milioni di euro per la realizzazione della circle line”, la linea ferroviaria urbana che corre intorno alla città ma a cui manca il collegamento a ovest per chiudere il cerchio. Fs Sistemi Urbani, intanto, sta per concludere la vendita dell’area nello scalo Farini destinata a ospitare l’ampliamento dell’Accademia di Brera (20 mila mq di slp), che sarà affiancata da uno studentato (10 mila mq slp).

Il Comune è soddisfatto per la vendita dei due ex scali, la più lenta tra le sette aree, anche a causa di un ricorso al Tar. “L’iter per la riqualificazione dello scalo Farini ha avuto una partenza un po’ ritardata rispetto agli altri scali, ci sono problemi logistici piuttosto complessi da risolvere da parte di Fs, in primis lo spostamento di una linea ferroviaria”, dice l’assessore alla Riqualificazione Urbana Giancarlo Tancredi”, che sottolinea: “Nello scalo Farini è prevista una quota del 22% di housing sociale. Noi abbiamo chiesto a Fs Sistemi Urbani di incrementare questa quota di alloggi sociali. Ci siederemo a un tavolo a discuterne”. Lebruto assicura che Fs Sistemi Urbani è disponibile a incrementare la quota. Tancredi, infine, fa i conti: “Nei sette scali sono previsti 3 mila alloggi di housing sociale in cui andranno ad abitare 10 mila milanesi”.

Scopri di piu’ sul progetto:  https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/scalo-farini-san-cristoforo-progetto-jvolw3z1

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